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Luciano Casaroli all'Istituto Italiano di Cultura Di Washington
![]() Al significativo corpus delle incisioni di Casaroli, nel 1996, il Musinf dedicò una mostra, che fu inaugurata da Vanni Scheiwiller. Casaroli è certamente il più noto tra gli incisori senigalliesi del ‘900 . La sua solida fama nazionale si lega al lungo e indimenticato magistero svolto, proprio in campo incisorio, presso il Liceo artistico di Brera. Come si lega anche alla sua collaborazione con la casa editrice milanese Scheiwiller. Collaborazione, nata dalla sintonia ed amicizia con Silvano Scheiwiller. Proprio per ricordare e storicizzare la collaborazione tra Luciano Casaroli e Silvano Scheiwiller Vanni aveva progettato una mostra al Musinf di opere del fratello Silvano, prematuramente scomparso. Esposizione che fu realizzata nel 2001, in seguito alla donazione di disegni e incisioni, effettuata da Delfina Provenzali. Come ho scritto e raccontato più volte era stato Vanni Scheiwiller a ricordare che Luigi Bartolini aveva affidato a Casaroli ed al fratello Silvano il suo torchio calcografico, per realizzare la tiratura di una serie di lastre restate sino ad allora inedite. Il riconoscimento e la fiducia di Bartolini credo consenta di ben inquadrare storicamente come Casaroli, per la sua sapienza tecnica, la capacità di innovazione linguistica e la tensione lirica, si fosse iscritto ad altissimo livello nel contesto operativo e nella dinamica della cultura incisoria italiana del secondo Novecento. Ai fini di una corretta lettura sul contenuto poetico dell'opera di Luciano Casaroli, in occasione dell'attuale mostra all'Istituto italiano di Washington, Renato Miracco indirizza utilmente alla scoperta delle umane emozioni, che costituiscono il substrato del racconto grafico . Un racconto tanto vibrante quanto linguisticamente e tecnicamente rigoroso. Trovo che il contributo critico di Miracco, che ha accolto e ospitato, qualche anno addietro, a New York anche la mostra delle fotografie, conservate al Musinf, di un altro senigalliese illustre, Mario Giacomelli, colga, con estrema precisione, nell'opera di Luciano Casaroli, la centralità del paesaggio e l'alternanza dei bianchi e dei neri, come file rouge ispirativo e momento di confronto e di sintesi. E' davvero quanto emerge come orientante caratteristica dei maggiori artisti marchigiani del nostro tempo.
Carlo Emanuele Bugatti
direttore del Musinf, museo comunale d'arte moderna e della fotografia di Senigallia |