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    Sculture come macchine liberatorie
    La suite di fotografie di Renzo Tortelli dedicata alla mostra delle sculture in evelpiuma di Sante Monachesi, realizzata a Civitanova neL 1965, costituisce un racconto fotogiornalistico di grande importanza sotto il profilo documentario, per il rilievo che le sculture esposte hanno nel panorama della scultura italiana d'avanguardia nel secondo Novecento.
    Costituisce anche una suite di rilievo per la personalità del fotografo, che ha tratto da quelle riprese documentarie stampe di altissima qualità estetica, che dopo una prima tiratura, realizzata da Tortelli per il Museo d'arte moderna di Senigallia, in occasione della mostra nazionale di Cartacanta, sono state esposte in gallerie private di fotografia ed assai apprezzate dai collezionisti.
    La fama di Sante Monachesi è legata alla sua vasta produzione pittorica. Ma comincia ad essere riconosciuto come nella produzione plastica la sua continua capacità di ricerca creativa abbia raggiunto personalissimi esiti innovativi.
    Esiti, che si iscrivono, con evidenza ed autonomia, nel panorama della storia italiana del Novecento.
    Le sculture in metacrilati ed in evelpiuma del periodo 1959/1969, che erano state presentate nel 1969 alla rassegna di Caorle "Nuovi materiali e nuove tecniche", in concomitanza con lo sbarco dell'uomo sulla luna, sono state riproposte in tempi recenti, con apparati didattici laboratoriali, dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma.
    Si è trattato di un'iniziativa, che è valsa a portare all'attenzione di molti la dimensione storica dell'opera di Monachesi e la dinamicità della sua concezione futurista.
    E' stato notato da Floriano De Santis come "le modellazioni in metacrilato colorato siano vere e proprie "action sculptures", in cui l'artista plasma il "foglio di perspex trasparente e fluorescente e riesce a catturare e liberare il vuoto della forma piena che circoscrive" e come Perspex e evelpiume introducano due materiali nuovi, la gommapiuma ed il polimetilacrilato, ignorati fino al 1959 dal linguaggio figurativo contemporaneo, ma non da Agrà".
    Franco Passoni, riferendosi alla mostra tenutasi a Jesolo nel 1978, intitolata Legare e Sciogliere, definì le sculture in evelpiuma di Sante Monachesi "forme primarie della materia e del cosmo".
    In quella storica mostra realizzata da Monachesi per Franco Basaglia, le evelpiume, in allestimento aereo, vennero esposte insieme alle opere dei pazienti dell'ospedale psichiatrico di Trieste e venne allestito un laboratorio creativo per i visitatori, in cui le sculture in evelpiuma erano usate come macchine liberatorie, in corrispondenza con le teorie di Basaglia.
    Carlo Emanuele Bugatti
    direttore del Musinf, museo comunale d'arte
    moderna e della fotografia di Senigallia